Pacchi Natalizi

Vi chiederete se sono impazzita…
Nooooo…Nun tant!
In realtá sono mesi che vorrei scrivere questo post, ma manca sempre il tempo.
Fino a qualche anno fa, quando si avvicinava il Natale iniziavo a fare elenchi e liste di persone a cui fare regalo, piccolo o grande che fosse, in modo da non scontentare, né trascurare nessuno.

Erano gli anni da milioni di amici, pochi soldi e tanto tempo da dedicare a questa attività.

Nel tempo poi, queste tre variabili si sono invertite, diminuendo il tempo ed aumentando i soldi (per un po’ la variabile “amici” é rimasta costante), fino a quando anche gli amici, per cui valesse la pena di investire tempo e denaro, si sono ridotti sensibilmente.

A quel punto mi venne un’idea luminosa e il Santo ovviamente iniziò a tremare…

Perché non donare alla gente, qualcosa di me stessa/noi stessi, qualcosa di fatto con Amore?

Iniziai allora con alcune prove, una marmellata, poi una cipollata (composta di cipolle).

L’anno dopo aggiunsi un panettoncino, quello dopo ancora l’idea del “pacco” prese forma nella mente. Trovammo un salamino eccezionale nella cascina dietro casa e non riuscimmo a resistere. Così nacque la versione “vassoio 2015”.

Avevo appena imparato a gestire un po’ meglio dolci e pasticci e volevo tentare di fare dei biscotti.

D’altronde, quale occasione meglio dell’inverno per una merenda coi biscotti?

Purtroppo quel Natale non è stato esattamente fortunato: nel giro di qualche colpo di tosse mi sono ritrovata a passarlo tête à tête in ospedale con la cozza mignon e quindi mi sono persa parte della consegna agli amici e persone a cui era destinato, però, siccome tanti mi avevano riportato commenti entusiastici, ho capito che la strada imbroccata era quella giusta.

Nel frattempo sono nati Dolciconamore e questo blog e io ho consolidato la percezione che, dopo una certa età, un regalo gastronomico può essere ben più gradito di un dono materiale “azzeccato lì” tanto per…

Per questo motivo, verso settembre, ho iniziato con le sperimentazioni, non sia mai che si arrivi impreparati! (tanto poi si aggiungono le idee “mine vaganti” che sballano mesi di pianificazione).

Ho iniziato con la composta di cipolle super DOC, per poi provare a fare la nocciolata (con la scusa che la cozza mignon è allergico ai latticini, ho sperimentato le varie versioni VEG).

Prova n° 1: 10 e lode!!! Spazzolato anche il vasetto

Scalaggio industriale di entrambe le produzioni: direi non male!

A questo punto sono passata al liquore al cioccolato. La ricetta prevede che stia a riposare 30 giorni… Eufemismo puro!! Io penso che le prime bottiglie di test (per noi e per i vicini di casa) non abbiano visto l’alba della settimana successiva.

Nel frattempo ho ripreso il giro dei biscotti, perché, con i primi freddi un biscottino con la tisanina o il the non ci sta??

E quindi via di canestrelli e baci di dama (i miei cavalli di battaglia); complici 2 merende a scuola, mi sono trovata a produrre 400 canestrelli e 200 baci di dama in un battibaleno. C’è da dire che io, nel fare i biscotti trovo pace, mi rilasso.

Ogni singolo gesto, l’impasto a mano, la pasta da stendere, il movimento ripetuto all’infinito, la precisione geometrica e maniacale del posizionamento sulle teglie (quasi come se utilizzassi il righello), l’attesa per la cottura e quel profumo di burro, di vaniglia, di zenzero, mi fa stare bene, mi rende serena. Poi spesso e volentieri i piccoli aiutanti vengono a rubare pezzetti di impasto da lavorare e quindi bisogna far posto a tutti sul tavolo, ma meno male che da quest’anno in famiglia, abbiamo un nuovo preziosissimo Amico, “Rotolo”, il roomba, che risolve tutti (o quasi) i pasticci di casa.

Poi curiosando qui e là, la svolta… sono inciampata nella ricetta dei biscotti di Natale ed è stata la fine. Ho fatto qualche prova e ci siamo innamorati tutti di questi biscotti.

Ma ovviamente non potevo fare le cose semplici semplici… Ho visto un’immagine delle casette di pan di zenzero e l’ennesima idea geniale ha preso forma. In quel preciso istante ho avuto la certezza che mio marito mi avrebbe uccisa, ma ho cercato di vendergli la cosa come un gioco; poi però, lui che parla parla, fa tanto il precisetti compìto, ma è fulminato quasi quanto me, mi ha buttato lì la bomba con nonchalance, certo che non avrei raccolto la sfida: “perché non fai un po’ di casette da vendere ai mercatini di natale della Scuola? Così potreste tirar su qualche soldino in più per la scuola; magari le mostri e le fai su prenotazione”.

Bella idea, tanto non ci saranno tante richieste…

45, nel giro di 3 giorni…

Nel frattempo il Natale continuava ad avvicinarsi e i pacchi erano lì che mi aspettavano…vuoti!!!

A questo punto è partito il lavoro a cottimo, nel vero senso della parola, anche perché. ogni 2 giorni mi si aggiungeva qualche destinatario in più, qualche richiesta di casetta aggiuntiva.

 Produzione massiva di liquore al cioccolato (razzia di barattoli e bottiglie precedentemente effettuata all’Ikea, con aiuto del papà… Altro Santo, ma di una generazione prima!) e produzione di biscotti, con l’aiuto dei piccoli elfi.

Nel frattempo produzione dei biscotti per mettere in piedi il villaggio degli elfi di Natale; devo dire che ho avuto più volte paura di non farcela, ma sono stata decisamente supportata alla grande!

Il risultato è stata la precettazione di tutti i tavoli di casa, impilamento di piatti con biscotti, barattoli di conserve e bottiglie di liquore ovunque , 4 notti pressochè in bianco, ma tanta, tanta felicità nel vedere i risultati finali!!

E’ stato bellissimo finire in tempo ed è stato bellissimo vedere la felicità degli amici alla consegna del loro pacco!! Sono arrivata a Natale in ginocchio, ma tanto felice.

In questi giorni hanno iniziato a balenarmi in testa nuove idee per il Natale 2017… Ho la sensazione che il Santo chiederà di andare in trasferta per tutto il mese di Dicembre!!

Stay tuned…

Compleanni

Un buon non compleanno! A chi? A voi!!!

Gran bel mese quello di maggio!

Il mese del sole, del cambiamento, della primavera, delle comunioni, dei compleanni, di taaaanti compleanni……….

Sì perché, nella mia brillante maniacalità, aiutata ovviamente dal Santo e dalla Provvidenza, sono riuscita a generare le due cozze a distanza esatta di una settimana.

Bello, meraviglioso e fantastico, ma… lievissimamente impegnativo; tra chi passa a fare un saluto, la festa coi nonni, quella con solo i genitori, la festa con gli amichetti, bisogna sfornare torte in continuazione.

Per essere pronta ad affrontare queste due settimane di fuoco ho rifornito l’arsenale con una presenza media di almeno 40 uova, 3 kg di zucchero e farina a quintalate (ma per quella i miei meravigliosi fornitori e tester sono sempre sul pezzo).

Ma ho scoperto che non si è mai abbastanza pronti.

Compleanno 1: Cozzina mignon.

Presa dall’entusiasmo della torta di comunione Chantilly, ho decretato di replicarla per il compleanno della cozzina mignon; ma lui, porello, non tollera il latte in tutte le sue forme. Quindi ho fatto, solo per lui una versione completamente VEG (non perché io sia veg addicted… non sia MAI!!! Ma solo perché così sono sicura che non assuma in nessun modo proteine da latticini).

Quindi ecco versione mignon e versione per tutti. La cozzina è stata tremendamente felice di avere la tortina tutta sue e finalmente poter mangiare qualcosa di normale, senza sentirsi sempre diverso.

Compleanno 2: Pulce grande

La pulce grande è iper esigente; pur non amando particolarmente i dolci (cioccolato escluso ovvio… qualcosa da me dovrà pur aver preso!) ha un gusto estetico per le torte che la portano ad amare tutto ciò che è estremamente colorato, elaborato e anche un po’ pacchiano (solo perché non so come si scrive kitch).

Morale, ho studiato, mi ero portata avanti con le prove per la rainbow, il santo mi aveva regalato dei beccucci fantastici per giocare coi colori e avevo deciso di fare (o meglio, LEI aveva deciso che facessi) una torta ricoperta di fiorellini colorati arcobaleno. Si certo come no???

Ho sudato freddo  per ore, con la panna che si scioglieva (ovvio, avrei dovuto usare la crema al burro e non la panna…), ma al primo fiorellino mi sono illusa che ce l’avrei potuta fare. Niente di più sbagliato! La situazione è degenerata, ma sono riuscita a salvare in corner la situazione… Il risultato è sicuramente colorato (lo definirei più psichedelico che altro…), da lontano sembra anche perfetta, ma meglio non avvicinarsi troppo a vedere i dettagli!


Di buono c’è che, durante la festa di compleanno è stata letteralmente polverizzata, insieme a quella del fratellino (kinder pinguì, sempre con panna vegetale e nocciolata fatta a mano)

La buona notizia è che ho un altro anno per esercitarmi con la sac à poche e i beccucci russi.

Visto che alla fine tocca pure a me compiere gli anni, ho deciso di fare un esperimento.

Devo dire la verità, sono arrivata al mio compleanno stanca e stravolta dagli eventi, a cui si è aggiunta una grigliata (alla quale vuoi non portare una torta??? Naaaaa… ma di questa vi racconto nel prossimo post).

Ero pertanto poco ispirata e anche non troppo cosciente.

L’anno scorso avevo spedito i miei genitori alla Bindi a comprare una torta perché ero in sciopero, quest’anno ho voluto insistere.

Risultato: non male, ma non penso che la rifarò, almeno non senza rivisitazione della ricetta; a me piace molto il contrasto tra mousse al cioccolato e mousse di lamponi/frutti di bosco, ma la parte di cioccolato era fin troppo stucchevole. Va sicuramente modificato qualcosina.

Si può migliorare, come sempre!!

E comunque…se rinasco, rinasco a marzo!!!

Alla prossima.

Ab-buffet.

Ab-buffet.

Il giorno in cui consegnammo la rainbow, il successo fu tanto, che la festeggiata mi “prenotó” per la torta per la prima comunione del cucciolo grande.

Allora sembrava lontano secoli, ma il grande giorno é arrivato.

Nel frattempo io ho fatto nuovi test e, chiacchierando chiacchierando, ho proposto di fare un buffet, in modo che la mia amica non dovesse passare 48 ore ai fornelli.

Siamo partiti dal dover fare una cinquantina di stuzzichini a…200 pezzi divisi tra brioscine, paninetti e vol-aú-vent, piú due torte ed una ad un amichetto, senza, anzi con cialda..

Cialda??? E io dove la trovo la cialda in 3 giorni??????

Mi ricordavo che in un supermercato, vicino a casa, stampavano le cialde personalizzate, ma bisognava convincerli a farlo, senza comprare la torta.

Quindi: trova l’ immagine, falla ritoccare dal santo, implora mamma e papà per andare a convincere i tizi a  stamparla…

Missione 1: fallita! Scortesia pura, giallo finito e decisamente poca voglia di collaborare.

Missione 2: compiuta!!! Super panettiere figo, dieci minuti di attesa e via!! Cialde a peso d’oro ottenute!! Grandi papy & mamy!

Devo dire che, presa da un entusiasmo pazzesco, avevo un po’ preso sotto gamba la cosa.

In sé il problema non é stato tanto il fare tutto, quanto lo stoccaggio!!

Il frigo ha una capienza finita (molto ampia, ma finita!) e, l’averne recuperato un altro all’ultimo minuto é stata una benedizione celestiale!

Morale, aiutata dagli elfi (uno collaborativo, due piccini, un po’ meno), ho iniziato la grande produzione.

La pasta sfoglia é solo una questione di rispetto dei tempi di attesa, anche se, per 4 panetti, sono necessari forza, spazio e dedizione.

Il giorno successivo é stata la volta delle torte…

L’ultimo giorno è stato il turno della panificazione. Devo ammettere che, scegliere come incastrare correttamente i tempi di lievitazione, preparare tutti gli ingredienti in contenitori separati e, sopratutto, non mischiare tra loro gli ingredienti, né tantomeno dimenticarmi il sale (cosa che faccio mediamente una volta su due!!!), é stata un’impresa diabolica, ma, complici la levataccia all’alba e l’assistenza divina, é filato tutto liscio!

Devo dire che la massa di lievitato utilizzata era davvero imponente, ma, come ho già detto tante volte, osservarla crescere, impastarla con amore e renderla duttile, fare le pieghe e pirlare, vedendo che rimane compatta e non si ammoscia, non ha davvero prezzo..

É una delle poche cose che, in questo periodo “un po’ caotico”, riesce a rilassarmi.

Formate palline e cornetti, via di lievitazione…

Anche in questo caso, per mia somma sfortuna, le dimensioni del forno a disposizione sono finite (e di questo non ho il back up), ma, dato che mi hanno insegnato a non arrendermi mai, ho allestito l’antibagno a camera di lievitazione: ho riempito la vasca da bagno di acqua bollente e acceso il phon al massimo per scaldar la stanza. Morale: in pochi minuti sono stati raggiunti i 26°C.

Mentre finivo di coppare i vol-au-vent e il resto della forneria era in cottura, ho decorato le torte.

Il risultato é stato questo… (stratificazione frigorifero perfetta, intorno: il vuoto siderale…)

Poi il Santo ha iniziato la farcitura; non avevo memoria dell’ultima volta in cui la pulce “grande” avesse dormito il pomeriggio, ma si vede che dobbiamo aver fatto pietà a qualcuno dei “piani alti” che deve averli narcotizzati, facendoli dormire entrambi 3 ore!

Lavorando come due forsennati siamo riusciti a finire tutto a tempo record e a consegnare tutto.

Salato…

… e dolce!!!

E con gli avanzi?????

Ve lo racconto nel prossimo post!!

Auguri Giacomooooooooo e anche a mamma e papà!!!

Produzione pasquale.

Colomba  Pasqua.

L’insicurezza è sempre stata la mia “miglior” qualità, quindi non mi sono mai lanciata in ricette strane, troppo complicate, perché pensavo di non essere all’altezza della situazione.

Poi pian piano, passetto per passetto, ho iniziato a crederci sempre un pochino di piú e, complici svariati fattori, tra cui i blog da cui sono diventata assolutamente dipendente, un marito fantastico con cui condivido i disturbi mentali e che sopporta con Amore le mie stranezze e la curiosità di evolvermi in continuazione, ho deciso che quest’anno avrei provato a sfornare una colomba hand made.

Come sempre, ho studiato a lungo le ricette disponibili sul blog e ho deciso di volar basso, iniziando con una ricetta base.

Premesso che non ho il lievito madre in casa, perché di bimbi già ne ho due da gestire e la sola idea di doverne gestire un terzo, con rinfreschi vari e dovermelo portare pure in ferie, mi atterrisce, ho filtrato le mille ricette, scartando quelle con il lievito madre.

Ho seguito tutte le fasi, con timore reverenziale e il risultato é stato buono, ma non eclatante: profumata, cotta bene, ma non perfettamente alveolata.
Ho il dubbio di aver combinato qualche pasticcetto, nella fase iniziale.

Peró ho preso coraggio e non mi sono arresa: i miei clienti piú esigenti (i miei genitori) hanno fatto presente che i canditi erano troppo sminuzzati, che la colomba era poco alveolata, ma che era buonissima!

Ho cambiato ricetta e ne ho scelta una a lievitazione prolungata.

Ho iniziato con la biga, ho aspettato, poi ho impastato con i vari ingredienti divisi maniacalmente in 10 pignatini differenti e poi ho messo tutto a lievitare…

Il mio papà mi aveva donato tempo fa questo fantastico oggetto ed io, non sapendo esattamente dove collocarlo, l’avevo lasciato in terrazzo per bagnare i fiori.

Ho avuto un’illuminazione e ho capito per cosa fosse destinato…

A fine lievitazione 1, ho reimpastato e formato le colombe.

É una sensazione deliziosa impastare e dare forma all’impasto.

Devo dire che i tutorial su you tube sono una manna dal cielo!!!

Il risultato è stato più o meno questo.

Dopo una lunga attesa davanti al forno, con domande esistenziali tipo: staranno crescendo bene? Sono belle? Aspetto ancora un pochino… finalmente le ho messe in forno.

Ed ecco il risultato finale.

Una meraviglia!!!

Sono troppo felice.

Ora parte lo scalaggio industriale, perché, ho fatto appena a tempo a farle assaggiare, che già é partito l’ordine!!

E quindi… via di impasto!!! Meno male che il bicchierone  é super capiente!!!

Si accettano le ultimissime prenotazioni!

Alla prossima

Zeppolando per la festa del Papà

Festa del Papà

Per tutta la vita la festa del papà è stata per me un momento speciale per godermi il mio papà e, sebbene non gli faccia più il regalino da tanti anni, è diventata una ricorrenza in cui mi prodigo nel preparare una cena o un pranzo coi fiocchi, mettendoci tutto il mio amore.

Da qualche anno la festa del papà si è triplicata, in quanto anche il Santo è diventato papà e insieme a lui festeggiamo anche il suo papà.

Aggiungici anche il vicino di casa Giuseppe, che, essendo non esattamente nordico, ha radicata nel sangue la tradizione dell’Onomastico, e il gioco è fatto!!

Insomma, a casa nostra, San Giuseppe è diventata un’istituzione per mangiare come se non ci fosse un domani.

Quest’anno, dopo aver stretto un legame indissolubile con la pasta sfoglia, ho voluto utilizzarla non per fare la Millefoglie, ma per fare i vol-au-vent con le capesante. Un successone!! Mai mi sarei aspettata un risultato simile. Ero già sulle nuvolette all’antipasto per la felicità.

Primo piatto paella e poi, le Zeppole di San Giuseppe.

Ora, partiamo dal dato per assodato che ormai non mi cimento più con alcuna ricetta senza aver letto almeno 3 fonti diverse e aggiungiamoci che il blog aniceecannella è diventato, insieme a giallozafferano e profumo di lievito, la mia pietra miliare… Dopo giorni e giorni di studio sono partita, come Don Chisciotte, alla volta della battaglia con le zeppole.

Fase 1: pasta choux. Mi ero già allenata la settimana precedente con i bignè ed erano venuti belli cicciottelli, ma la zeppola è tutt’altra faccenda: deve essere DAVVERO cicciotta e, come sempre, manca “l’attrezzo giusto” come dice sempre quel saggio di mio papà.

In qualche modi mi sono arrangiata, anche perché, se fosse sempre necessario avere l’attrezzo giusto, dovrei avere un arsenale a disposizione e sono riuscita ad ottenere un risultato soddisfacente.

Fase 2: farcitura. Avevo una ricetta di crema pasticcera a cui ero legata da sempre, ma, come sopra, mica mi potevo arrendere e non sperimentare qualcosa di nuovo; quindi, togli la farina, aggiungi l’amido, mettici un po’ di panna, riprova, sarai più fortunata… Morale uno spettacolo!

Fase 3: guarnizione con amarene. Ecco, se vogliamo questo è stato l’inghippo più grosso: trovare le amarene alla vigilia di San Giuseppe è quasi come cercare il regalo dell’ultimo minuto la vigilia di Natale… Al quarto supermercato, la missione è stata compiuta con successo.

Dopo adeguata farcitura è saltato fuori questo popò di capolavoro!! Non saranno perfette, ma, per il compleanno, ho già commissionato l’attrezzo adeguato, in modo da essere sul pezzo per la festa dell’anno prossimo.

Auguri quindi al mio fantastico papà, al mio meraviglioso Marito, a mio suocero e a tutti i Giuseppe e papy del mondo.