Mai fermarsi

Cream Tart

Eccoci di nuovo, è passato un bel po di tempo dall’ultimo mio post, e a dire il vero non sono stata mani in mano..

Ormai sapete che non sono, per cosi dire NORMALE , non riesco a non trovare o cercare nuovi modi per stupirmi e stupire.. Quindi? Beh che dire, tra un macello e l’altro ho avuto modo di scoprire questo meraviglioso mondo la CREAM TART..
Non sapete di cosa sto parlando? he he fino a qualche mese fa nemmeno io ma adesso, ho un asso in più nel mio forno.
La Cream Tart solitamente è fatta con due strati di sable riempita con crema, a seconda dei gusti, e decorata in mille modi differenti, dalle più classiche alle più esotiche. ma il risultato è stupefacente!! Non solo per bellezza ed eleganza ma anche per sapore. Che dire dire assaggiare per credere..

Torta o semifreddo?

Eccomi, è un po’ che non condivido nulla sul blog, ma è stato un periodo molto intenso..

Ma rieccomi.. questa è una torta molto interessante ho tratto ispirazione da un dolce che ho sbirciato in una pasticceria..ma ovviamente ho dovuto metterci del mio..  il dolce è una torta semifreddo con due creme, pasticcera e mousse al cioccolato bianco, il tutto arricchita da frutta fresca.. la base è un pan di Spagna con una bagna non alcolica, ma penso che un piccolo aggiustamento potrebbe non guastare..
E devo dire che servita fredda, è stata un esperienza gustativa di elevata caratura..
Peccato che non abbia fatto a tempo da fare una foto alla fetta tagliata, come dire i commensali hanno gradito più del previsto..
ma tenterò di ripetere al più presto l’esperimento.

Intolleranze

Quando abbiamo iniziato a sospettare che la cozza Mignon avesse qualche problema con il latte, non avremmo mai pensato di dover affrontare una “scalata” così tanto impattante.

Inizialmente avevamo adottato la pratica “fai da te”… tolgo il lattosio e mischio col latte di riso (buonissimo!!) e vedo che succede…

Sebbene un minimo di miglioramento ci fosse stato, Mignon comunque non cresceva e continuava a tossire come un pazzo…é seppur vero che il tipetto é proprio un topo: toccatemi tutto ma non il formaggio!!

Finchè non ci siamo decisi a contattare un Pediatra Allergologo, che aveva tirato fuori dal baratro il bimbo di amici storici.

Appena ha iniziato a fare i test si é accorto della gravità della situazione.

Intolleranza massima a lattosio, ma soprattutto alle proteine del latte.

Bazzeccole!!! Il problema sono proprio queste ultime, in quanto, insieme al siero, sono infilate pressochè ovunque (merendine, creakers, sughi, snacks, pane ecc.. ); infatti, se esiste in commercio la linea senza lattosio, quella completamente senza latte, non cosí tanto.

Abbiamo quindi tentato la strada VEG (per quanto non  la condividessimo minimamente) per scoprire che, i sostituti dei formaggi hanno dei sapori che definire bizzarri è eufemistico: il sapore della soja é incamuffabile e, in alcuni casi, pure ragionevolmente schifido.
Eliminati completamente i formaggi dalla dieta di tutta la famiglia, rimaneva il problema di biscotti/dolci e partecipazione ad eventi sociali.

Purtroppo non si puó pretendere che il mondo si adegui alle tue esigenze; bisogna arrangiarsi innqualche modo, aiutati dalla fortuna di vivere in un contesto storico come quello degli ultimi anni.

Al nido hanno trovato merendine/budini vegetali, mentre io a casa ho iniziato con le sperimentazioni.

Ho consultato qualunque sito di ricette vegane, ma c’era sempre qualcosa che non mi convinceva, anche perché se oltre al burro/ latte, togli anche le uova per il Veg, in sé non ti ci rimane molto altro!!

Quindi ho pensato bene di estrapolare le ricette originali, sostituendo l’ingrediente necessario (detto cosí sembra facile, ma ho scoperto che non lo é poi così tanto).

Test n.1: Pasta sfoglia con margarina/ grasso vegetale … grasso troppo bassofondente, quindi non solidifica durante la sfogliatura e quindi la pasta non sfoglia adeguatamente. Risultato: un incrocio tra pasta sfoglia e pasta brisée… da migliorare forse usando il freezer come riposo e non il frigo.

Test n.2:  canestrelli con margarina invece che col burro. Ottimi, solo un po’ pesantini e meno friabili degli originali, ma non male. (Qui in versione chocolate).


Test n.3: besciamella con il latte di riso e margarina al posto del burro… una schifezza pazzesca, ma temo sia stata colpa mia.  Da riprovare, sostituendo la farina con la fecola di patate che é un ottimo addensante.

Test n.4: nocciolata (non si può chiamar nutella). Una meraviglia… il sapore delle nocciole è realistico!!! Ne siamo diventati tutti dipendenti, tanto da non usare piú Nutella in casa!

Man mano che provavo, si avvicinava il compleanno di Mignon e io non potevo pensare di non fargli una torta di compleanno adeguata.

Pensa che ti ripensa, ho provato a fare la crema pasticcera sostituendo la panna con la panna da montare completamente vegetale (ocìo… Hoplà fa 2 tipi di panna alternativa: una é a BASE vegetale, quindi contiene siero di latte vaccino & friends, l’altra é totalmente vegetale e, a mio avviso, é nettamente più buona di quella mix, non si sente il retrogusto sgradevole della soja) e la parte di latte, con quello di riso.

Risultato… uno spettacolo!!! Non sapendo che é “artefatta”, non si sente la differenza tra questa e quella originale.

Morale, per il compleanno di Mignon ho fatto una torta tradizionale per nonni e parenti (non mi fidavo della riuscita della torta) e una speciale tutta per lui. Devo dire che erano ottime entrambe.

Torta Mignon – pan di spagna  con bagna allo zucchero, crema pasticcera vegetale e fragole, panna vegetale e fragole di decorazione

Torta presidenziale – pan di spagna  con bagna al liquore Strega, crema pasticcera tradizionale e fragole, panna vegetale e fragole di decorazione

Presa confidenza con la panna vegetale, ho provato a fare la Kinder pinguì.

Alla Lidl vendono il cioccolato da ricopertura, che non contiene latte ed é pure buonissimo divorato a quadratini.

Quindi: pandispagna, nocciolata home made, panna da montare vegetale e cioccolato apposta… chimammazzammè??

Et voilà, la kinder pinguí per intolleranti!

Volendo fare anche i sofisticati, si puó sostituire la farina con una apposta per i celiaci ed é un attimo: torta per celiaci!!! Tutti gli alimenti usati sono gluten free!!

Non paga, dato che Mignon è un golosone,avevo trovato al super le brioches  della linea Privolat; scorrendo la lista degli ingredienti, ho scoperto che usavano il burro di Karité…

Il burro di Karité??? Quello delle creme???

Assolutamente sì!! Peró la versione non raffinata, ho scoperto dopo alcune ricerche in rete.

Ho spedito immediatamente il Santo in missione in un negozio super veg/bio /cippirimiao, alla ricerca del burro di karitè, che si è conclusa con un fallimento e conseguente derisione.

Dato che peró sono una che non si arrende mai troppo facilmente, ho spulciato amazon in lungo ed in largo fino a trovare il burro di karitè per uso alimentare.

Mi sono data subito da fare e ho sfornato delle brioches fantastiche, che Mignon si é spazzolato come se non ci fosse un domani!

Devo dire che il burro di karitè ha una consistenza e un punto di fusione completamente diverso dal burro animale (devo riservarmi di fare un’analisi in laboratorio per avere un supporto scientifico), quindi non é stato immediato lavorare l’impasto, ma la pratica rende perfetti!!!

Sono troppo felice; vedere che lui puó mangiare qualcosa di uguale agli altri senza star male e senza rimanerci male, non ha prezzo!

Si accettano richieste e proposte per nuove sperimentazioni!!!

Pacchi Natalizi

Vi chiederete se sono impazzita…
Nooooo…Nun tant!
In realtá sono mesi che vorrei scrivere questo post, ma manca sempre il tempo.
Fino a qualche anno fa, quando si avvicinava il Natale iniziavo a fare elenchi e liste di persone a cui fare regalo, piccolo o grande che fosse, in modo da non scontentare, né trascurare nessuno.

Erano gli anni da milioni di amici, pochi soldi e tanto tempo da dedicare a questa attività.

Nel tempo poi, queste tre variabili si sono invertite, diminuendo il tempo ed aumentando i soldi (per un po’ la variabile “amici” é rimasta costante), fino a quando anche gli amici, per cui valesse la pena di investire tempo e denaro, si sono ridotti sensibilmente.

A quel punto mi venne un’idea luminosa e il Santo ovviamente iniziò a tremare…

Perché non donare alla gente, qualcosa di me stessa/noi stessi, qualcosa di fatto con Amore?

Iniziai allora con alcune prove, una marmellata, poi una cipollata (composta di cipolle).

L’anno dopo aggiunsi un panettoncino, quello dopo ancora l’idea del “pacco” prese forma nella mente. Trovammo un salamino eccezionale nella cascina dietro casa e non riuscimmo a resistere. Così nacque la versione “vassoio 2015”.

Avevo appena imparato a gestire un po’ meglio dolci e pasticci e volevo tentare di fare dei biscotti.

D’altronde, quale occasione meglio dell’inverno per una merenda coi biscotti?

Purtroppo quel Natale non è stato esattamente fortunato: nel giro di qualche colpo di tosse mi sono ritrovata a passarlo tête à tête in ospedale con la cozza mignon e quindi mi sono persa parte della consegna agli amici e persone a cui era destinato, però, siccome tanti mi avevano riportato commenti entusiastici, ho capito che la strada imbroccata era quella giusta.

Nel frattempo sono nati Dolciconamore e questo blog e io ho consolidato la percezione che, dopo una certa età, un regalo gastronomico può essere ben più gradito di un dono materiale “azzeccato lì” tanto per…

Per questo motivo, verso settembre, ho iniziato con le sperimentazioni, non sia mai che si arrivi impreparati! (tanto poi si aggiungono le idee “mine vaganti” che sballano mesi di pianificazione).

Ho iniziato con la composta di cipolle super DOC, per poi provare a fare la nocciolata (con la scusa che la cozza mignon è allergico ai latticini, ho sperimentato le varie versioni VEG).

Prova n° 1: 10 e lode!!! Spazzolato anche il vasetto

Scalaggio industriale di entrambe le produzioni: direi non male!

A questo punto sono passata al liquore al cioccolato. La ricetta prevede che stia a riposare 30 giorni… Eufemismo puro!! Io penso che le prime bottiglie di test (per noi e per i vicini di casa) non abbiano visto l’alba della settimana successiva.

Nel frattempo ho ripreso il giro dei biscotti, perché, con i primi freddi un biscottino con la tisanina o il the non ci sta??

E quindi via di canestrelli e baci di dama (i miei cavalli di battaglia); complici 2 merende a scuola, mi sono trovata a produrre 400 canestrelli e 200 baci di dama in un battibaleno. C’è da dire che io, nel fare i biscotti trovo pace, mi rilasso.

Ogni singolo gesto, l’impasto a mano, la pasta da stendere, il movimento ripetuto all’infinito, la precisione geometrica e maniacale del posizionamento sulle teglie (quasi come se utilizzassi il righello), l’attesa per la cottura e quel profumo di burro, di vaniglia, di zenzero, mi fa stare bene, mi rende serena. Poi spesso e volentieri i piccoli aiutanti vengono a rubare pezzetti di impasto da lavorare e quindi bisogna far posto a tutti sul tavolo, ma meno male che da quest’anno in famiglia, abbiamo un nuovo preziosissimo Amico, “Rotolo”, il roomba, che risolve tutti (o quasi) i pasticci di casa.

Poi curiosando qui e là, la svolta… sono inciampata nella ricetta dei biscotti di Natale ed è stata la fine. Ho fatto qualche prova e ci siamo innamorati tutti di questi biscotti.

Ma ovviamente non potevo fare le cose semplici semplici… Ho visto un’immagine delle casette di pan di zenzero e l’ennesima idea geniale ha preso forma. In quel preciso istante ho avuto la certezza che mio marito mi avrebbe uccisa, ma ho cercato di vendergli la cosa come un gioco; poi però, lui che parla parla, fa tanto il precisetti compìto, ma è fulminato quasi quanto me, mi ha buttato lì la bomba con nonchalance, certo che non avrei raccolto la sfida: “perché non fai un po’ di casette da vendere ai mercatini di natale della Scuola? Così potreste tirar su qualche soldino in più per la scuola; magari le mostri e le fai su prenotazione”.

Bella idea, tanto non ci saranno tante richieste…

45, nel giro di 3 giorni…

Nel frattempo il Natale continuava ad avvicinarsi e i pacchi erano lì che mi aspettavano…vuoti!!!

A questo punto è partito il lavoro a cottimo, nel vero senso della parola, anche perché. ogni 2 giorni mi si aggiungeva qualche destinatario in più, qualche richiesta di casetta aggiuntiva.

 Produzione massiva di liquore al cioccolato (razzia di barattoli e bottiglie precedentemente effettuata all’Ikea, con aiuto del papà… Altro Santo, ma di una generazione prima!) e produzione di biscotti, con l’aiuto dei piccoli elfi.

Nel frattempo produzione dei biscotti per mettere in piedi il villaggio degli elfi di Natale; devo dire che ho avuto più volte paura di non farcela, ma sono stata decisamente supportata alla grande!

Il risultato è stata la precettazione di tutti i tavoli di casa, impilamento di piatti con biscotti, barattoli di conserve e bottiglie di liquore ovunque , 4 notti pressochè in bianco, ma tanta, tanta felicità nel vedere i risultati finali!!

E’ stato bellissimo finire in tempo ed è stato bellissimo vedere la felicità degli amici alla consegna del loro pacco!! Sono arrivata a Natale in ginocchio, ma tanto felice.

In questi giorni hanno iniziato a balenarmi in testa nuove idee per il Natale 2017… Ho la sensazione che il Santo chiederà di andare in trasferta per tutto il mese di Dicembre!!

Stay tuned…

Pan brioche

Pan brioche.

Altro compleanno, altra richiesta strana.

Bimba di amici, che gradirebbe per il suo compleanno, il pane e nutella a forma di 5.

“Certo, che problema c’è????? Gioco da ragazzi…

“Sì ma per 20 bambini più relativi genitori”

“e anche una teglia di pizza e una di focaccia, grazie!”

Ah… Panico…

E io come che lo faccio stare un bisonte in forno? Nessun problema.  Ne parlo con la mia compagna di scrivania, che spesso e volentieri mi ascolta con pazienza e mi risolve i problemi, raddrizzando il filo ingarbugliato e caotico dei miei pensieri. Metto dei fogli per terra e disegno un 5 gigante. Inizio a pensare come far stare in forma il bisonte e a raccogliere oggetti che mi possono aiutare allo scopo.

Incastro alla perfezione i tempi di lievitazione della pizza e focaccia  tra il nuoto della pulce grande e il rientro a casa, inizio a impastare l’impasto meraviglioso delle brioche, quello che dà delle soddisfazioni incredibili perché va fatto parzialmente a mano e lo lascio lievitare nel pentolone di nonna papera, ,mentre vado a cantare al coro (certo, potevo mica farmelo mancare un coro in cui cantare???); rientro ed inizio ad arrotolare l’impasto in due sifulotti giganti: uno per la parte superiore, l’altro per quella bombata.

Cuocio tutto ad un orario improbabile e, con parte dell’impasto in eccesso faccio dei pain aù chocolat.. Ovviamente mica potevo non sapere come fosse venuto l’impasto; assaggiare il paninetto appena sfornato con la nutella all’una di notte, nel silenzio più totale è stato veramente meraviglioso! Un trionfo di sapori. Decisamente soddisfatta.

La mattina ho farcito tutto con abbondante nutella (non sia mai che la nutella sia sotto dosata!!) e consegnato al volo, prima di andare al lavoro ufficiale.

Devo dire che avevo un po’ di timore, come sempre quando consegno qualcosa che non ho mai fatto, ma, vedere la festeggiata e gli amichetti entusiasti, oltre che i genitori ingolositi è stata l’ennesima riprova che la strada sia quella giusta!!

Vorrei tanto un forno XXL… Vorreiiiiiii…..

Precisetti…

Precisetti.

Chi mi conosce bene sa che sono sdoppiata (essendo dei gemelli non è un mistero); chi vive con me assiste quotidianamente allo sdoppiamento di personalità: so essere una pistina precisetti su alcune cose, ma un uragano caotico e iper disordinato nello stesso tempo e luogo.

Ci vuole moooolta pazienza a starmi affianco, spesso e volentieri mi do pure fastidio da sola!

In occasione di una grigliata, mi è stato chiesto di fare una torta, che mettesse d’accordo tutti e che tenesse conto di diversi fattori: “io sono a dieta”, “a me non piacciono i dolci”, “a me piace solo la crostata di frutta”, “io mi scofano tutto”, “fa caldo”, “la cheese cake al mascarpone è troppo pesante”, “devono mangiarla anche i bambini”.

A parte il primo istinto di lasciar perdere, ho decretato che sarei riuscita a metter d’accordo tutti in qualche modo.

Un’amica mi aveva giusto giusto chiesto una crostata di frutta, coi frutti di bosco, per il suo compleanno e io avevo rispolverato per lei la vecchia ricetta della pasta frolla, che era un po’ che non utilizzavo più.  La mia mamma, visto che già ero in ballo, mi ha chiesto di fare una sorellina piccola, perché sai… è domenica e io ho realizzato che, essendo il mio compleanno (di cui tutti si dimenticano, dato che viene in coda a quello delle cozze), avrei dovuto portare una torta in laboratorio, pena licenziamento in tronco!

Morale, ho fatto una produzione massiva di pasta frolla, mettendoci la scorzina di limone, un bidone di crema pasticcera aromatizzata al limone (versione 2.0 con la panna, che non sia mai che venga leggera e non bella densa e cicciosa) e ho saccheggiato il supermercato di fragole e frutti di bosco vari (meno male che i mirtilli sono XXL).

Cottura in bianco (finalmente sono riuscita a farla coi fagioli senza farli diventare parte integrante della torta), farcitura con crema e inizio della cesellatura.

Devo dire che non ci avrei scommesso un centesimo su me stessa… io non sono una che ama fare le cose di fino, ma amo molto la geometria (sono una fan psicopatica delle curve frattali), quindi, iniziato con la prima, non sono più riuscita a fermarmi.

Il risultato è stato questo…

Alla grigliata, ognuno ha mangiato a modo proprio: i bambini hanno lasciato la sola frolla nel piatto, il resto è sparito, gli altri mi sono parsi moooolto felici.

Mamma e Papà ed amici molto soddisfatti; i colleghi hanno spazzolato tutto in due minuti netti e la loro torta era pure quella più grossa di tutte (ma io li ho sempre definiti delle cavallette spazzolanti!!).

Devo dire che sono molto soddisfatta del risultato finale. A volte il gemello precisetti che c’è in me, se prende il sopravvento sul gemello confusionario e ciclonico, riesce ad ottenere dei risultati validi.

Compleanni

Un buon non compleanno! A chi? A voi!!!

Gran bel mese quello di maggio!

Il mese del sole, del cambiamento, della primavera, delle comunioni, dei compleanni, di taaaanti compleanni……….

Sì perché, nella mia brillante maniacalità, aiutata ovviamente dal Santo e dalla Provvidenza, sono riuscita a generare le due cozze a distanza esatta di una settimana.

Bello, meraviglioso e fantastico, ma… lievissimamente impegnativo; tra chi passa a fare un saluto, la festa coi nonni, quella con solo i genitori, la festa con gli amichetti, bisogna sfornare torte in continuazione.

Per essere pronta ad affrontare queste due settimane di fuoco ho rifornito l’arsenale con una presenza media di almeno 40 uova, 3 kg di zucchero e farina a quintalate (ma per quella i miei meravigliosi fornitori e tester sono sempre sul pezzo).

Ma ho scoperto che non si è mai abbastanza pronti.

Compleanno 1: Cozzina mignon.

Presa dall’entusiasmo della torta di comunione Chantilly, ho decretato di replicarla per il compleanno della cozzina mignon; ma lui, porello, non tollera il latte in tutte le sue forme. Quindi ho fatto, solo per lui una versione completamente VEG (non perché io sia veg addicted… non sia MAI!!! Ma solo perché così sono sicura che non assuma in nessun modo proteine da latticini).

Quindi ecco versione mignon e versione per tutti. La cozzina è stata tremendamente felice di avere la tortina tutta sue e finalmente poter mangiare qualcosa di normale, senza sentirsi sempre diverso.

Compleanno 2: Pulce grande

La pulce grande è iper esigente; pur non amando particolarmente i dolci (cioccolato escluso ovvio… qualcosa da me dovrà pur aver preso!) ha un gusto estetico per le torte che la portano ad amare tutto ciò che è estremamente colorato, elaborato e anche un po’ pacchiano (solo perché non so come si scrive kitch).

Morale, ho studiato, mi ero portata avanti con le prove per la rainbow, il santo mi aveva regalato dei beccucci fantastici per giocare coi colori e avevo deciso di fare (o meglio, LEI aveva deciso che facessi) una torta ricoperta di fiorellini colorati arcobaleno. Si certo come no???

Ho sudato freddo  per ore, con la panna che si scioglieva (ovvio, avrei dovuto usare la crema al burro e non la panna…), ma al primo fiorellino mi sono illusa che ce l’avrei potuta fare. Niente di più sbagliato! La situazione è degenerata, ma sono riuscita a salvare in corner la situazione… Il risultato è sicuramente colorato (lo definirei più psichedelico che altro…), da lontano sembra anche perfetta, ma meglio non avvicinarsi troppo a vedere i dettagli!


Di buono c’è che, durante la festa di compleanno è stata letteralmente polverizzata, insieme a quella del fratellino (kinder pinguì, sempre con panna vegetale e nocciolata fatta a mano)

La buona notizia è che ho un altro anno per esercitarmi con la sac à poche e i beccucci russi.

Visto che alla fine tocca pure a me compiere gli anni, ho deciso di fare un esperimento.

Devo dire la verità, sono arrivata al mio compleanno stanca e stravolta dagli eventi, a cui si è aggiunta una grigliata (alla quale vuoi non portare una torta??? Naaaaa… ma di questa vi racconto nel prossimo post).

Ero pertanto poco ispirata e anche non troppo cosciente.

L’anno scorso avevo spedito i miei genitori alla Bindi a comprare una torta perché ero in sciopero, quest’anno ho voluto insistere.

Risultato: non male, ma non penso che la rifarò, almeno non senza rivisitazione della ricetta; a me piace molto il contrasto tra mousse al cioccolato e mousse di lamponi/frutti di bosco, ma la parte di cioccolato era fin troppo stucchevole. Va sicuramente modificato qualcosina.

Si può migliorare, come sempre!!

E comunque…se rinasco, rinasco a marzo!!!

Alla prossima.

Ab-buffet.

Ab-buffet.

Il giorno in cui consegnammo la rainbow, il successo fu tanto, che la festeggiata mi “prenotó” per la torta per la prima comunione del cucciolo grande.

Allora sembrava lontano secoli, ma il grande giorno é arrivato.

Nel frattempo io ho fatto nuovi test e, chiacchierando chiacchierando, ho proposto di fare un buffet, in modo che la mia amica non dovesse passare 48 ore ai fornelli.

Siamo partiti dal dover fare una cinquantina di stuzzichini a…200 pezzi divisi tra brioscine, paninetti e vol-aú-vent, piú due torte ed una ad un amichetto, senza, anzi con cialda..

Cialda??? E io dove la trovo la cialda in 3 giorni??????

Mi ricordavo che in un supermercato, vicino a casa, stampavano le cialde personalizzate, ma bisognava convincerli a farlo, senza comprare la torta.

Quindi: trova l’ immagine, falla ritoccare dal santo, implora mamma e papà per andare a convincere i tizi a  stamparla…

Missione 1: fallita! Scortesia pura, giallo finito e decisamente poca voglia di collaborare.

Missione 2: compiuta!!! Super panettiere figo, dieci minuti di attesa e via!! Cialde a peso d’oro ottenute!! Grandi papy & mamy!

Devo dire che, presa da un entusiasmo pazzesco, avevo un po’ preso sotto gamba la cosa.

In sé il problema non é stato tanto il fare tutto, quanto lo stoccaggio!!

Il frigo ha una capienza finita (molto ampia, ma finita!) e, l’averne recuperato un altro all’ultimo minuto é stata una benedizione celestiale!

Morale, aiutata dagli elfi (uno collaborativo, due piccini, un po’ meno), ho iniziato la grande produzione.

La pasta sfoglia é solo una questione di rispetto dei tempi di attesa, anche se, per 4 panetti, sono necessari forza, spazio e dedizione.

Il giorno successivo é stata la volta delle torte…

L’ultimo giorno è stato il turno della panificazione. Devo ammettere che, scegliere come incastrare correttamente i tempi di lievitazione, preparare tutti gli ingredienti in contenitori separati e, sopratutto, non mischiare tra loro gli ingredienti, né tantomeno dimenticarmi il sale (cosa che faccio mediamente una volta su due!!!), é stata un’impresa diabolica, ma, complici la levataccia all’alba e l’assistenza divina, é filato tutto liscio!

Devo dire che la massa di lievitato utilizzata era davvero imponente, ma, come ho già detto tante volte, osservarla crescere, impastarla con amore e renderla duttile, fare le pieghe e pirlare, vedendo che rimane compatta e non si ammoscia, non ha davvero prezzo..

É una delle poche cose che, in questo periodo “un po’ caotico”, riesce a rilassarmi.

Formate palline e cornetti, via di lievitazione…

Anche in questo caso, per mia somma sfortuna, le dimensioni del forno a disposizione sono finite (e di questo non ho il back up), ma, dato che mi hanno insegnato a non arrendermi mai, ho allestito l’antibagno a camera di lievitazione: ho riempito la vasca da bagno di acqua bollente e acceso il phon al massimo per scaldar la stanza. Morale: in pochi minuti sono stati raggiunti i 26°C.

Mentre finivo di coppare i vol-au-vent e il resto della forneria era in cottura, ho decorato le torte.

Il risultato é stato questo… (stratificazione frigorifero perfetta, intorno: il vuoto siderale…)

Poi il Santo ha iniziato la farcitura; non avevo memoria dell’ultima volta in cui la pulce “grande” avesse dormito il pomeriggio, ma si vede che dobbiamo aver fatto pietà a qualcuno dei “piani alti” che deve averli narcotizzati, facendoli dormire entrambi 3 ore!

Lavorando come due forsennati siamo riusciti a finire tutto a tempo record e a consegnare tutto.

Salato…

… e dolce!!!

E con gli avanzi?????

Ve lo racconto nel prossimo post!!

Auguri Giacomooooooooo e anche a mamma e papà!!!

Brioches

Passata la Pasqua e passato lo stormo di colombe, ho lasciato ben 4 giorni di ferie alla planetaria.

Devo dire la verità, stare in albergo e non poter impastare nulla, mi é sembrato decisamente strano; tante volte ho avuto l’istinto di chiedere asilo politico all’amica nella cucina dell’hotel, ma poi mi sono imposta una pausa “riflessiva” e di imparare a godermi il momento dell’impasto. In effetti, la planetaria é, più che un attrezzo, un’amica fidata, un essere simbiotico e dotato di anima.

Un mio professore di scuola, il mio mentore, colui che mi ha insegnato a fare il chimico, mi ha sempre detto che gli strumenti hanno un’anima ed una personalità, spesso perversa e dispettosa, ma esigono rispetto e timore reverenziale; lo stesso vale in cucina: la planetaria e il forno vanno riveriti… se si indispettiscono e si ammutinano loro, é la fine!!!

É inutile dire che appena messo piede in casa ho decretato la fine della tregua della planetaria e ho impastato al volo una focaccia, cosí, giusto per gradire!

Poi ho iniziato a girare in tondo come uno squalo, in cerca di qualcosa da impastare, finché non ho puntato la sezione bomboloni, brioches & friends.

Siccome essendo stata via, anche la lavatrice ha fatto ferie (il ferro da stiro é in vacanza da una vita), ho pensato bene di intervallare lo sdoganamento dell’Everest di panni da stirare con qualcosa di veloce da fare.

Questo impasto prevede una fase da fare a mano ed era tanto che non impastavo senza planetaria.

È stata una sensazione spettacolare: l’impasto che si amalgama al lievitino, i colori che si fondono e i profumi che si sprigionano, la massa prende corpo e finalmente si inizia a fare le pieghe di rinforzo e a pirlare…I bimbi mi hanno guardata estasiati; sono certa che avrebbero voluto partecipare al “pigia pigia”.

Premesso che, prima di vedere un tutorial durante la produzione di pennute, non avevo mai arrotondato un impasto; ieri sera, magicamente, tutto ha preso la forma e la consistenza perfette.

Impasta, attendi, stendi, taglia ed arrotola… Il risultato è stato questo.

Attendi, spennella, decora e via!!!

Il problema, come sempre, é attendere il raffreddamento e cercare di “fa’ passà ‘a nuttata” a ció che sforno.



Però sono moooolto soddisfatta.

É anche vero che, sopravvissuta alle pennute, il resto sembra quasi facile.

Chi volesse passare a far colazione, é, come sempre, il benvenuto!

A presto!!

Produzione pasquale.

Colomba  Pasqua.

L’insicurezza è sempre stata la mia “miglior” qualità, quindi non mi sono mai lanciata in ricette strane, troppo complicate, perché pensavo di non essere all’altezza della situazione.

Poi pian piano, passetto per passetto, ho iniziato a crederci sempre un pochino di piú e, complici svariati fattori, tra cui i blog da cui sono diventata assolutamente dipendente, un marito fantastico con cui condivido i disturbi mentali e che sopporta con Amore le mie stranezze e la curiosità di evolvermi in continuazione, ho deciso che quest’anno avrei provato a sfornare una colomba hand made.

Come sempre, ho studiato a lungo le ricette disponibili sul blog e ho deciso di volar basso, iniziando con una ricetta base.

Premesso che non ho il lievito madre in casa, perché di bimbi già ne ho due da gestire e la sola idea di doverne gestire un terzo, con rinfreschi vari e dovermelo portare pure in ferie, mi atterrisce, ho filtrato le mille ricette, scartando quelle con il lievito madre.

Ho seguito tutte le fasi, con timore reverenziale e il risultato é stato buono, ma non eclatante: profumata, cotta bene, ma non perfettamente alveolata.
Ho il dubbio di aver combinato qualche pasticcetto, nella fase iniziale.

Peró ho preso coraggio e non mi sono arresa: i miei clienti piú esigenti (i miei genitori) hanno fatto presente che i canditi erano troppo sminuzzati, che la colomba era poco alveolata, ma che era buonissima!

Ho cambiato ricetta e ne ho scelta una a lievitazione prolungata.

Ho iniziato con la biga, ho aspettato, poi ho impastato con i vari ingredienti divisi maniacalmente in 10 pignatini differenti e poi ho messo tutto a lievitare…

Il mio papà mi aveva donato tempo fa questo fantastico oggetto ed io, non sapendo esattamente dove collocarlo, l’avevo lasciato in terrazzo per bagnare i fiori.

Ho avuto un’illuminazione e ho capito per cosa fosse destinato…

A fine lievitazione 1, ho reimpastato e formato le colombe.

É una sensazione deliziosa impastare e dare forma all’impasto.

Devo dire che i tutorial su you tube sono una manna dal cielo!!!

Il risultato è stato più o meno questo.

Dopo una lunga attesa davanti al forno, con domande esistenziali tipo: staranno crescendo bene? Sono belle? Aspetto ancora un pochino… finalmente le ho messe in forno.

Ed ecco il risultato finale.

Una meraviglia!!!

Sono troppo felice.

Ora parte lo scalaggio industriale, perché, ho fatto appena a tempo a farle assaggiare, che già é partito l’ordine!!

E quindi… via di impasto!!! Meno male che il bicchierone  é super capiente!!!

Si accettano le ultimissime prenotazioni!

Alla prossima